Stop Ingiustizie Bancarie 5 Gennaio 2016 12:17

«Ci siamo fidati delle banche e siamo stati ingannati. Ora la parola passa alle azioni legali per avere giustizia»

Ai microfoni di Sanità informazione la portavoce del “Comitato Vittime del Salvabanche”: «Invitiamo tutti i cittadini a mobilitarsi per non trovarsi nella nostra stessa situazione»

«Ci siamo fidati delle banche e siamo stati ingannati. Ora la parola passa alle azioni legali per avere giustizia»

Siamo qui oggi a manifestare perché vogliamo delle risposte dalla Banca d’Italia. Vogliamo sapere perché non abbiamo potuto contare sulla sua vigilanza, e perché ci sono state false informazioni sul mercato». I cittadini sono scesi in piazza per urlare la loro voglia di giustizia nei confronti di un sistema che non ha risparmiato nessuno.


Dal caso “Salvabanche” a tutte le altre irregolarità emerse: anatocismo, pubblicità ingannevole, mutui “capestro”. È Silvia Battistelli, portavoce del “Comitato Vittime del Salvabanche”, a prendere la parola e a raccontare ai microfoni di Sanità informazione la sua storia, che è quella di migliaia di italiani: «Sono qui per mia nonna – attacca – a cui, a 78 anni, è stato consigliato di investire in queste obbligazioni. Le avevano garantito il patrimonio, e il tasso di interesse non lasciava intendere nessun rischio: era un lordo del 3,5% e all’epoca era comunque in linea con i prodotti finanziari statali».

Silvia Battistelli non avrebbe mai potuto immaginare le manovre spregiudicate intraprese dalla “sua” banca: «Gli istituti come Banca Etruria sono lì da 30 anni: è la banca della città, quella fidata, la stessa di sempre, con visi noti da generazioni. Se ti dicono che il patrimonio è garantito e il tasso d’interesse non lascia presagire rischi, ti fidi. Siamo infuriati per tutto il fumo che ci stanno mandando negli occhi».

Ora che il caso è emerso, oltre a chiedere chiarimenti alla Banca d’Italia e agli organi competenti, quale strada tenterete per ottenere giustizia?
«Innanzitutto speriamo che le istituzioni si passino una mano sulla coscienza e la smettano di darci risposte di sistema. Noi, dal canto nostro, formeremo un comitato per intraprendere un’azione comune, ma le azioni legali dovranno essere personali, visto che abbiamo tutti casi diversi e contratti diversi. Ci costituiremo parte civile in tutti i processi penali, e agiremo con iniziative in massa nei comuni di tutta Italia. Speriamo ci sia un procuratore che prenda in pugno la situazione e faccia giustizia».

Questa vicenda ha fatto luce anche su altre attività irregolari delle banche, che nascondono mille cavilli, conti correnti con tassi al limite dell’usura, mutui irregolari in cui il TAEG non è mai davvero allineato. È il momento di attivarsi anche contro tutto questo?
«Direi di sì. Il sistema bancario italiano è già stato danneggiato: in ogni banca c’è la fila di persone che stanno togliendo i soldi e non sanno dove metterli. Sì, credo che dovremmo assolutamente dividere intanto le banche commerciali da quelle finanziarie: il conflitto d’interessi è lampante. Io inviterei tutti i cittadini a mobilitarsi. Nessuno è al sicuro, tantomeno i propri risparmi».

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