Una corretta comunicazione medico-paziente, un’attenzione maggiore al paziente con il primary nursing e luoghi di cura più accoglienti. Le buone pratiche della sanità raccontano le nuove frontiere dell’umanizzazione delle cure
Il primario di chirurgia senologica dell’ospedale di Piacenza spiega: «La diagnosi va comunicata in un luogo idoneo e con i tempi giusti. Informare le pazienti in modo frettoloso, magari in corridoio, o tra un esame e l’altro, è inaccettabile»
«La figura si assume la responsabilità del percorso del paziente per tutto il tempo della degenza e poi gli organizza la dimissione», spiega la dirigente Antonella Croso. Al nosocomio piemontese il terzo posto del Premio Alesini per le buone pratiche in sanità
«Nel 35% dei casi la situazione raggiunge livelli preoccupanti», spiega la dottoressa Patrizia Pugliese, che mette in guardia sui possibili rischi per i pazienti oncologici che non seguono una terapia psicologica adeguata