Apripista del progetto l’ospedale Cristo Re di Roma che da pochi mesi ha trasformato i piatti destinati ai pazienti in “alta cucina” grazie allo chef stellato Niko Romito. Un progetto destinato ad estendersi in molte strutture
«Un bel progetto, che parte dalla salute e arriva alla nutrizione». Lo dichiara Emmanuel Miraglia, Presidente del Gruppo Giomi che ha partecipato insieme allo chef stellato Niko Romito e all’Università la Sapienza di Roma, a IN-Intelligenza Nutrizionale, iniziativa che prevede l’adozione di un nuovo protocollo nutrizionale destinato agli ospedali. Capofila della sperimentazione, l’ospedale Cristo Re di Roma, dove il menù rivolto ai pazienti è stato letteralmente rivoluzionato nell’ottica di un’alimentazione sana ma al contempo gradevole e gustosa.
«Riteniamo che questo progetto possa essere un valore aggiunto per il nostro gruppo – prosegue Miraglia – ma anche per tutti gli ospedali italiani. Portare un sistema nuovo nella distribuzione del vitto nelle corsie è veramente importante e significa una svolta nel mondo sanitario».
«Un grande tema – interviene Lorenzo Miraglia, Presidente Nazionale Aiop Giovani – costituito da varie figure chiave nell’ottica della nutrizione, da chirurghi dell’apparato digerente, ad anestesisti, biologi, caposala, da infermieri, perché ha l’ambizione di unire la scienza alla logistica e alla vita pratica di un ospedale perché solo così si può riuscire a coprire tutti i fabbisogni delle parti».
Nel progetto, è stato coinvolto anche uno chef di altissimo rango come Niko Romito, proprietario e chef del ristorante Reale Casadonna (ex convento del ‘500 nel Parco Nazionale d’Abruzzo). «Gusto e salute è un abbinamento facile da raggiungere. Noi abbiamo raggiunto questo obiettivo con un progetto fatto di studio, lavoro e ricerca» ha spiegato Romito.
«Un grandissimo cuoco – spiega Lorenzo Miraglia – che ha come mission nella vita il raggiungimento di un elevatissimo standard qualitativo per quel che riguarda i suoi cibi».