Sanità internazionale 28 Novembre 2017 13:05

Ogni ora, i bambini vedono in TV 12 spot pubblicitari di junk food. La proposta per vietarli

Cosa guardano in televisione i nostri bambini? Secondo uno studio dell’Università di Liverpool, i programmi trasmessi nel Regno Unito nelle fasce orarie più seguite da bambini e famiglie sono interrotti da una media di 12 spot pubblicitari di dolci, hamburger, pizza e biscotti. Di quello che viene quindi comunemente definito ‘junk food’, o cibo spazzatura. Un episodio […]

Cosa guardano in televisione i nostri bambini? Secondo uno studio dell’Università di Liverpool, i programmi trasmessi nel Regno Unito nelle fasce orarie più seguite da bambini e famiglie sono interrotti da una media di 12 spot pubblicitari di dolci, hamburger, pizza e biscotti. Di quello che viene quindi comunemente definito ‘junk food’, o cibo spazzatura.

Un episodio di mezz’ora della soap opera “Hollyoaks”, seguito da 140.225 bambini, è stato interrotto da 9 spot di questo tipo. Durante una puntata di The Voice, vista da 708.500 bambini, sono stati trasmessi 12 annunci di junk food.

Dati che si scontrano con la cultura della prevenzione e del corretto stile di vita su cui tutti i governi europei insistono e basano un’importante parte delle proprie politiche sanitarie. Ecco perché medici ed esperti di salute hanno chiesto al governo britannico di introdurre regole più restrittive per la trasmissione di spot di prodotti ricchi di grassi, zucchero o sale.

«I bambini sono influenzati dalla pubblicità già dai 18 mesi di vita e devono essere protetti dalle centinaia di milioni di sterline spese ogni anno per gli spot pubblicitari di cibo spazzatura, molti dei quali trasmessi nella fascia oraria dedicata alle famiglie, dalle 6 alle 9 di pomeriggio», ha dichiarato al Guardian la Professoressa Mary Fewtrell del Royal College Pediatrico commentando i risultati della ricerca.

La normativa attuale, adottata una decina di anni fa, vieta la trasmissione di spot su cibi spazzatura durante programmi dedicati esclusivamente ai bambini o il cui pubblico è formato per il 75% da ragazzi. Il problema riscontrato dalla Obesity Health Alliance, che ha commissionato lo studio, è che queste restrizioni non vengono applicate nei programmi per adulti che vengono guardati anche da molti minorenni. La richiesta è, quindi, di estendere il divieto a tutti i programmi trasmessi prima delle 9 di sera.

«Queste regole risalgono a 10 anni fa, e già allora non erano adeguate. Sicuramente adesso impediscono di raggiungere l’obiettivo che si erano prefissate, visto che coprono solamente il 27% delle trasmissioni viste dai bambini», commenta Caroline Cerny, Direttrice della Obesity Health Alliance.

Eppure, il governo esclude qualunque cambiamento: «Le attuali restrizioni del Regno Unito sono tra le più ferree del mondo, visto che il divieto di trasmettere spot di cibo spazzatura in tutti i canali dedicati ai bambini». Al contrario, i laburisti hanno dichiarato che, nel caso in cui venissero eletti, introdurrebbero il divieto in tutte le trasmissioni mattutine e pomeridiane.

Articoli correlati
Ecco la verità sugli integratori: business o vera salute? Facciamo chiarezza con Alessandro Mugelli (Presidente Società Italiana Farmacologia)
Cosa c’è dietro al boom inarrestabile e miliardario degli integratori alimentari? «Con uno stile di vita corretto ed un’alimentazione varia e completa non c’è nessun motivo di usare integratori di cui non abbiamo prove di efficacia, meglio spendere quei soldi in attività fisica e prevenzione» dichiara Mugelli
Chi abita in periferia vive 4 anni di meno. Vella (Presidente AIFA): «Accesso alle cure, junk food e sport i problemi principali»
Numerosi studi epidemiologici dimostrano che chi ha un tenore di vita più alto ha un diverso accesso alle cure e una differente predisposizione alla prevenzione: «A Torino 4 anni di differenza nell’aspettativa di vita tra zone più ricche e meno abbienti»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...