Salute 15 Luglio 2014 15:44

Malpractice: con la conciliazione giustizia più veloce e meno ingolfata

Anche per il ministro agli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta può essere una soluzione efficace

Malpractice: con la conciliazione giustizia più veloce e meno ingolfata

Nasce sotto i migliori auspici la proposta di legge della Regione Lazio, denominata “Norme per favorire la conciliazione nelle controversie sanitarie e in materia di servizi pubblici”, e presentata nei giorni scorsi a Roma presso l’Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “Arturo Jemolo”.

Il ricorso alla conciliazione, infatti, per risolvere in tempi brevi le controversie  – sanitarie e non –  che sorgono tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini, è una soluzione che soddisfa e bilancia due fattori. Da un lato, la necessità di sveltire la complessa macchina burocratica italiana, che vede sempre più procedimenti nascere e concludersi in un “nulla di fatto”, con ingenti ripercussioni economiche sull’intera società, e l’esigenza di tutelare efficacemente le parti in causa. Un giusto compromesso che raccoglie il plauso, tra gli altri, del ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta, che Sanità Informazione ha intervistato proprio su questo tema.

Ministro, il tema della conciliazione riferito alle strutture pubbliche e alle competenze del settore pubblico, forse è la soluzione migliore per evitare lungaggini burocratiche.
Questa legge regionale rappresenterebbe una semplificazione notevole, soprattutto verso i diritti dei cittadini. Queste “buone pratiche” amministrative andrebbero comprese, votate, fatte conoscere e magari esportate ad altre amministrazioni dello Stato e ad altre regioni. Poter ridurre il contenzioso sanitario, sempre nell’ottica di un servizio reso ai cittadini, è certamente auspicabile e condivisibile.

Anche per i medici, come per gli altri professionisti, a breve scatta l’obbligo assicurativo, per coprire i casi di malpractice che spesso sfociano nel nulla. Forse questa strada eviterebbe anche il moltiplicarsi di contenziosi.
Credo proprio di sì, soprattutto in quelle regioni il cui sistema sanitario versa in gravi condizioni. Credo sia necessario approfondire le motivazioni che spingono i cittadini a chiedere un risarcimento: è il nostro punto di partenza per poter dare loro risposte efficaci nel più breve tempo possibile.

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