Salute 25 Marzo 2015 08:28

Ebola, fronte comune contro il virus. Per sconfiggerlo una formazione di rango “militare” 

Ruolo chiave per l’Aeronautica Militare. Intervista esclusiva al Generale Ispettore Piervalerio Manfroni: “Prepararsi, informarsi ed informare alla base dei risultati che riusciamo a conseguire”

Ebola, fronte comune contro il virus. Per sconfiggerlo una formazione di rango “militare” 

L’importanza di un’adeguata formazione, di una preparazione che consenta di agire rapidamente e con precisione, viene ormai costantemente confermata dall’emergenza Ebola. E l’Italia, mettendo in campo le sue eccellenze, sta assumendo un ruolo di primo piano nel fronte comune internazionale creato per contrastare l’epidemia.

Insieme all’Istituto di Ricerca e Cura per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, con cui è stata instaurata tra l’altro una proficua collaborazione, l’Aeronautica Militare ha dimostrato di essere al top anche in questo campo. E il Generale Ispettore Piervalerio Manfroni, Capo del Servizio Sanitario della forza armata italiana destinata alle operazione aeree, in questa intervista esclusiva a Sanità Informazione, è entrato nei dettagli di un servizio altamente qualificato e specializzato.

Il caso Ebola gestito – in alcuni aspetti – dall’Aeronautica Militare ha dimostrato l’eccellenza italiana in questo ambito.
Sicuramente l’emergenza non ci ha colti impreparati. L’Aeronautica Militare ha contribuito con le proprie capacità, ispirate ad un’unica  filosofia: rapidità ed efficacia. Siamo da tempo addestrati al trasporto di pazienti affetti da gravi patologie infettive, evitandone la diffusione nell’ambiente circostante. L’aereo, nello specifico, è un ambiente dove è facile il contagio degli operatori. Con un addestramento costante e accurato nel tempo abbiamo realizzato, in quest’ottica, un sistema di contenimento a pressione negativa. Ci ha fatto piacere metterlo a disposizione della collettività nazionale quando si è dimostrato necessario.

L’eccellenza italiana delle Forze Armate, in questo caso dell’Aeronautica, insieme a quella dell’Istituto “Lazzaro Spallanzani” di Roma. Competenze di qualità, riconosciute in Italia e a livello internazionale.
La qualità è l’altro requisito che perseguiamo: agire presto e bene, infatti, implica qualità. Ho apprezzato il riferimento alla collaborazione con lo Spallanzani: il servizio sanitario militare – in questo caso quello dell’Aeronautica – è un’entità perfettamente inserita nel Ssn, ed entrambi sono a disposizione di tutti i cittadini. Negli istituti di medicina aerospaziale, ad esempio, controlliamo quotidianamente i piloti dei nostri velivoli ad altissime prestazioni insieme ai nostri piloti di linea. Mi fa piacere che i passeggeri sappiano che il personale che vedono in cabina e ai comandi è stato controllato da noi. Anche quella è una capacità che mettiamo a disposizione di tutti.

L’efficace collaborazione tra l’Aeronautica Militare e lo Spallanzani dimostra l’importanza di esportare e comunicare questo modello. La formazione degli operatori sanitari è un elemento che può salvare vite umane.
Prepararsi, informarsi ed informare, con quella dose d’umiltà che deve caratterizzare ogni buon medico, è alla base dei risultati che riusciamo a conseguire. Ci ha fatto sempre piacere il confronto in ambito nazionale e internazionale con i colleghi desiderosi di affrontare questo problema. Vogliamo continuare a combattere insieme queste battaglie per l’interesse comune e credo che nel futuro queste collaborazioni aumenteranno: abbiamo ricevuto richieste da diversi Paesi europei, e il Dipartimento di Stato degli USA è venuto a visitarci. E’ stato un proficuo scambio di esperienze, che ci ha arricchiti. Unendo le forze sono certo che riusciremo a fare ancora di più – e meglio – rispetto ad oggi.

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