Salute 20 Febbraio 2018 15:52

Il 22 febbraio è lo #SconnessiDay. Gli attori del film “Sconnessi”: «Mettiamo via gli smartphone almeno un’ora al giorno»

L’iniziativa promossa da Consulcesi Club per riconnettersi con familiari e amici e un corso ECM per il personale sanitario sull’Internet Addiction Disorder saranno lanciati in un evento al Ministero della Salute in occasione dell’uscita del film “Sconnessi” di Christian Marazziti

Il 22 febbraio è lo #SconnessiDay. Gli attori del film “Sconnessi”: «Mettiamo via gli smartphone almeno un’ora al giorno»

«Cosa si prova a stare sconnessi? Panico!». È immediata la reazione di Giulia Elettra Gorietti, tra i protagonisti del film di Christian Marazziti “Sconnessi”, dal 22 febbraio al cinema. «Mentre giravamo il film ero veramente sconnessa, perché eravamo in montagna e il telefono non prendeva. I primi giorni ero un po’ nervosa ma alla fine non poter accedere a Internet e social network mi ha dato una pace che non trovavo da tanto. Adesso ci presto un po’ più di attenzione, o almeno ci provo…».

La commedia racconta proprio le conseguenze rocambolesche che deve affrontare una famiglia rimasta senza connessione Internet in uno chalet di montagna per porre luce su un fenomeno, quello della dipendenza da Internet, che preoccupa sempre più. «Internet ci ha dato tanto, ma ci ha anche tolto – prosegue la Gorietti -, questa è la malattia del secolo. Il film non solo fa riflettere sulla tematica della dipendenza da Internet e social, ma sottolinea anche i vuoti che la perenne connessione ha creato tra padri e figli, mariti e mogli, fratelli e sorelle. Con ironia, tocca dei tasti molto importanti».

Ecco perché in occasione dell’uscita del film, il 22 febbraio si celebra lo #SconnessiDay, la prima Giornata Mondiale della s-connessione: 24 ore senza social, rete, whatsapp e email; un esperimento sociale da ripetere il 22 febbraio di ogni anno per disconnettersi dai device e riconnettersi tra di noi. È questo l’invito del cast, di cui fanno parte, tra gli altri, Fabrizio Bentivoglio, Carolina Crescentini, Stefano Fresi e Maurizio Mattioli, indirizzato a famiglie, presidi ed insegnanti delle scuole italiane.

L’iniziativa, promossa in collaborazione con Consulcesi Club, sarà presentata il 22 presso il Ministero della Salute insieme al corso ECM del provider Sanità in-Formazione dal titolo “Internet e adolescenti: I.A.D. (Internet Addiction Disorder) e cyberbullismo”, curato dal dottor David Martinelli del Centro Pediatrico Interdipartimentale Psicopatologia da Web presso la Fondazione “Policlinico Gemelli” di Roma.

LEGGI ANCHE: SAFER INTERNET DAY: «RAGAZZI IPERCONNESSI, MA ANCHE GLI ADULTI…»

«La giornata sarà senz’altro una cosa interessante che potrà aiutare a sensibilizzare qualcuno sull’argomento», commenta Ricky Memphis, anche lui nel cast del film di Marazziti. «Però io non credo alle cose che si fanno una volta l’anno, bisogna lavorare sul tessuto sociale sennò diventa come l’8 marzo, quelle giornate che purtroppo poi lasciano il tempo che trovano».

Perché non sconnettersi un’ora al giorno, allora, in cui si posano smartphone e tablet e si pensa solo a raccontare la propria giornata a familiari e amici? «Basterebbe non usare il telefono durante i pasti – risponde Giulia Elettra Gorietti – e sfruttare il pranzo e la cena per parlare. Secondo me un’ora al giorno è anche poco, non usare il telefono per un po’ di tempo in più farebbe veramente molto bene».

«Io non penso che utilizzare il telefono ci impedisca di comunicare realmente – afferma Ricky Memphis -. Io lo uso molto eppure quando sto con la mia famiglia lo poso e parlo con loro faccia a faccia. Poi, certo, se stai tutto il giorno con gli occhi sul telefono è normale che sia difficile comunicare, ma in quel caso si entra nel mondo della dipendenza e della malattia, ma quello è un altro discorso. Anche gli antidolorifici possono essere una cosa meravigliosa o una droga».

LEGGI ANCHE: PAURA DI RIMANERE “SCONNESSI”? «ATTENZIONE LA DIPENDENZA PUO’ AVERE GRAVI CONSEGUENZE» IL MONITO DELLA MINISTRA FEDELI

Articoli correlati
Con pandemia cyberbullismo in aumento, rabbia e apatia i “campanelli d’allarme”
Vergogna, ansia, frustrazione, rabbia, apatia fino a sintomi fisici di mal di testa, mal di pancia e insonnia. Sono questi i primi segnali per riconoscere una vittima di cyberbullismo. In occasione del Safer Internet day, che si celebra l’11 febbraio, Consulcesi lancia ebook con consigli utili per medici e genitori.
Social, Regimenti (Lega): «Servono nuove stringenti norme per tutelare minori in Rete»
«L'Europa intervenga per evitare che la Rete diventi sempre più una giungla ingestibile», l'appello dell'eurodeputata della Lega Luisa Regimenti
Cyberbullismo, lo psicoterapeuta: «Istituire centri di assistenza per le vittime»
Il presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te Lavenia: «La didattica a distanza ha aggravato la diffusione del cyberbullismo. 2 ragazzi su 5 hanno assistito a prese in giro ad insegnanti, 1 su 5 ad altri compagni. Isolamento, disturbi di ansia e del sonno, autolesionismo fino al suicidio le possibili conseguenze per le vittime»
di Isabella Faggiano
Bullismo e cyberbullismo: quattro paesi UE riuniti a Milano per contrastare il fenomeno
Esperti internazionali di Italia, Francia, Germania e Spagna, si sono dati appuntamento lo scorso 31 gennaio per definire linee guida comuni. «Raggiunto un accordo quadro per lo sviluppo di progetti congiunti in grado di accedere a fondi europei destinati al sociale» così il Professor Luca Bernardo, direttore casa Pediatrica del Fatebenefratelli Sacco
di Federica Bosco
Adolescenti iperconnessi? I 7 campanelli d’allarme dell’internet-dipendenza
A un anno di distanza dalla proposta di istituire una Giornata Mondiale della S-connessione, Consulcesi Club riaccende i riflettori sulla web-addiction attraverso la Pagina Facebook “Sconnessi Day”
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...