Pazienti 14 Febbraio 2017 16:22

Sì viaggiare: il punto sulle vaccinazioni obbligatorie all’estero

È noto a tutti quelli che viaggiano molto, sia per lavoro che per diletto, che è sempre meglio informarsi prima di giungere a destinazione…

È noto a tutti quelli che viaggiano molto, sia per lavoro che per diletto, che è sempre meglio informarsi prima di giungere a destinazione, su quali siano le vaccinazioni che vanno fatte per prevenire molte malattie che si potrebbero contrarre in Paesi lontani da quello di partenza.

Innanzitutto, per prima cosa vanno controllate le vaccinazioni previste dal programma nazionale, monitorare i vari richiami, in particolare per l’influenza, la difterite, la varicella, il tetano, la rosolia, la pertosse, la parotite, la poliomelite, il morbillo, l’epatite B, il meningococco e lo pneumococco.

In base alla meta, quindi, si deciderà per ulteriori profilassi che potrebbero interessare la meningite meningococcica, il colera, la febbre gialla, l’epatite A, l’encefalite giapponese, la febbre tifoide, l’encefalite da zecche e la rabbia.

Nei viaggi internazionali, vengono richiesti determinati certificati di vaccinazione solo per alcune mete, in particolare per la poliomelite, la febbre gialla e la meningite. Se la meta verso cui si è diretti è una zona endemica, è il caso di sottoporsi a una chemioprofilassi specifica, prevista dal Ministero della Salute.

Il vaccino non copre al 100% dalle malattie infettive. Il rischio di contrarre una determinata patologia si abbassa di molto, ma non ci si deve dimenticare di seguire esattamente e alla lettera la profilassi prescritta.

Al giorno d’oggi, tutti i siti istituzionali, come quello dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), quello del Ministero della Salute e i siti che trattano le misure di prevenzione per i viaggi internazionali, sono in grado di fornire informazioni estremamente dettagliate sulle malattie più diffuse in quei Paesi e sul modo in cui ci si può proteggere dalle stesse.

Vediamo nel dettaglio le patologie più diffuse nei Paesi prevalentemente extraeuropei.

Febbre gialla

La causa scatenante la febbre gialla è un virus trasmesso da una zanzara. Generalmente, l’insetto agisce di giorno. Le zone più colpite sono l’America meridionale e l’Africa equatoriale. Queste zanzare, in America, riescono a raggiungere vette altissime, anche oltre i 2.500 metri di altitudine.

La febbre gialla è una malattia gravissima che può portare alla morte. I primi sintomi possono far pensare a una semplice influenza, per poi sfociare in febbre emorragica ed epatite. Purtroppo, ad oggi, non esistono cure efficaci, mentre il vaccino sembra coprire quasi al 100% il rischio di contrarla.

In alcuni Paesi, la vaccinazione è obbligatoria e va somministrata almeno 10 giorni prima della data di partenza prevista. L’immunità copre per almeno 10 anni.

Poliomielite

La poliomielite è un’infezione virale che si contrae bevendo acqua o mangiando cibi contaminati. Interessa, quindi, principalmente il tratto intestinale e, alle volte, tocca anche il sistema nervoso centrale. Se durante l’infanzia il futuro viaggiatore non è stato vaccinato o non se lo ricorda, dovrà effettuare il ciclo primario, più la dose di richiamo a distanza di poco tempo.

Meningite

Meningite significa infiammazione delle meningi, le 3 membrane che avvolgono l’encefalo e il midollo spinale. La persona che contrae la meningite accusa intenso mal di testa, vomito, delirio, convulsioni, tremori, spasmi, sonnolenza, rigidità della nuca e agli arti inferiori.

Talvolta, dopo la guarigione, possono residuare postumi gravi come cecità, sordità, debolezza mentale, paralisi di vario genere. Questi postumi, però, sono molto meno frequenti di una volta grazie alle cure, oggi efficacissime, consistenti nell’impiego di antibiotici e sulfamidici, oltre che delle vaccinazioni.

Numerosi sono i microbi o i virus che possono attaccare le meningi. Esistono:

  • la meningite cerebro-spinale epidemica, dovuta ai meningococchi;
  • la meningite tubercolare, dovuta al bacillo della tubercolosi;
  • la meningite come complicanza nel decorso dell’influenza, degli orecchioni.

Inoltre, si può avere una meningite per propagazione alle meningi d’infezioni in zone vicine: foruncoli del collo o della faccia, ascessi cerebrali, infezioni del naso, dell’orecchio.

Se si è diretti alla Mecca, è necessario un certificato che attesti l’eseguita vaccinazione. Attualmente, ci si può vaccinare contro il meningococco di tipo A, C, W, Y e C.

Encefalite giapponese

Le zone più colpite sono quelle del Giappone, dell’India e della Cina. La trasmissione dell’encefalite giapponese avviene attraverso la puntura di una zanzara infetta, soprattutto nelle ore serali, fino all’alba, da maggio a settembre.

Se si alloggia in zone centrali urbani, il rischio è minore perché queste zanzare sono solite vivere in zone più rurali e paludose.

Febbre tifoide

È il batterio della Salmonella typhi a scatenare questa grave infezione. I sintomi principali della febbre tifoide sono mal di testa, febbre, rallentamento delle pulsazioni, malessere generale, tosse secca, diarrea e costipazione.

Anche in questo caso, la trasmissione avviene tramite l’ingestione di cibo o acqua contaminati. Le zone in cui è più diffusa sono quelle tropicali, dove non c’è molta igiene né personale né alimentare. Se la zona verso cui si è diretti è endemica, meglio vaccinarsi.

Colera

Il colera è una malattia infettiva con incubazione media di 5 giorni (talora poche ore o alcune settimane): è un morbo esotico, diffuso nell’Asia e nell’Africa settentrionale. Il colera lascia immunità, ma di breve durata, circa 6 mesi, perciò ci possono essere ricadute.

I sintomi comprendono diarrea, anche con centinaia di scarica nelle 24 ore, vomito, profonda disidratazione dell’organismo, crampi muscolari, abbassamento della temperatura corporea, depressione circolatoria e nervosa, cessazione della minzione.

Il colera è dovuto a un microbo a forma di virgola, detto vibrione colerico. I vibrioni sono contenuti nelle feci e in genere il contagio avviene tramite l’acqua, il latte, i latticini, le verdure, i frutti di mare. Sono fattori predisponenti alla malattia il clima caldo (le epidemie si hanno soprattutto in estate), gli eccessi alimentari.

Morbillo Parotite Rosolia

La trasmissione avviene attraverso le gocce di saliva e tramite contatto diretto attraverso le secrezioni faringee o nasali. Per i bambini è fortemente consigliabile il vaccino. Esiste la tetravalente per vaccinarsi contro tutte e 3 le malattie virali acute.

Epatite A

L’epatite infettiva è quella dovuta al virus A. Dopo un lungo periodo d’incubazione, che da un minimo di 15 giorni può arrivare a oltre un mese, compaiono, in maniera graduale, malessere, mal di testa, dolori sparsi un po’ per tutto il corpo, febbre, inappetenza, disturbi intestinali.

Dopo una o due settimane dalla comparsa dei primi sintomi diviene evidente la tinta giallo-verdastra dell’itterizia, perché l’infiammazione del fegato produce un ristagno della bile nei canaletti biliari e il conseguente passaggio di essa negli attigui condotti arteriosi, cioè nel sangue. Trascorse alcune settimane, il paziente si avvia verso la convalescenza, che si trascina piuttosto a lungo, con stanchezza e dispepsia.

L’epatite infettiva è contagiosa, si trasmette per mezzo di alimenti e bevande. Il virus è diffusissimo nell’ambiente e, quindi, può contaminare con facilità i cibi. L’acqua, il latte, le verdure, i frutti di mare possono in vario modo essere inquinati. L’eliminazione del virus avviene dall’intestino. Le misure profilattiche all’estero sono quelle di una scrupolosa igiene delle mani, non bere mai l’acqua non potabile.

Le zone più colpite sono il Sud America e l’America centrale, l’Africa, il Medio Oriente, l’Asia. Esiste comunque un vaccino.

Rabbia

La rabbia è una malattia infettiva con incubazione di 30-60 giorni, dovuta a un virus, il virus rabico, che colpisce il sistema nervoso.

Dopo un periodo di 2-8 giorni, con prurito e dolore in corrispondenza della morsicatura, depressione apatia, terrore, si ha un periodo di eccitazione con mal di testa, irrequietezza, impossibilità a deglutire i liquidi a causa di spasmi dolorosi della laringe che insorgono anche soltanto alla vista dei liquidi (idrofobia), crampi, delirio, poi paralisi generale: la morte sopravviene nel giro di 2-3 giorni. La rabbia è sempre mortale, non si conosce alcuna terapia efficace.

La rabbia può colpire tutti i mammiferi. Nella maggioranza dei casi, è trasmessa all’uomo dal cane, meno frequentemente dagli altri mammiferi. La saliva contenente il virus penetra nell’organismo umano in occasione di una morsicatura, però sono pericolose anche le unghiate e le lambiture con la lingua sulla pelle che abbia ferite o escoriazioni anche minime.

Le zone più colpite sono quelle della fascia tropicale e subtropicale. È il caso di vaccinarsi sempre prima di partire, almeno un mese prima, perché non c’è cura per questa malattia.

Encefalite da zecche

Sono le zecche infette a trasmettere la malattia virale, che va a colpire direttamente il sistema nervoso centrale.

Le zone più colpite sono la Federazione Russa, l’Europa Centrale, l’Ungheria, l’Austria, la Repubblica Ceca, la Lettonia, la Lituania, l’Estonia. Anche in Italia c’è il pericolo di zecche, soprattutto in Trentino Alto Adige, in Veneto e in Friuli Venezia Giulia.

È consigliata la vaccinazione e la prevenzione, evitando di camminare con le gambe e le braccia scoperte nell’erba alta.

Difterite-Tetano

Sono due malattie batteriche che sono ancora molto frequenti in tantissime zone del mondo. La difterite si trasmette per via aerea, attraverso le gocce di saliva. Per la sua gravità, può portare alla morte. Il tetano è causato da una tossina che si sviluppa tra le ferite e le escoriazioni, riproducendosi. Provoca degli spasmi muscolari molto gravi.

La vaccinazione è prevista comunque, anche se non si ha in vista un viaggio.

Epatite B

L’epatite da trasfusione è quella dovuta al virus B. La sua incubazione va da 2 a 6 mesi. Il virus viene trasmesso soprattutto in occasione di trasfusioni di sangue, in cui è presente il virus allo stato latente (il donatore, quindi, è in perfetta salute e non sa di portare il virus), oppure in occasione di iniezioni di qualsiasi genere, eseguite con siringhe o aghi precedentemente contaminati da sangue infetto e non sufficientemente sterilizzati oppure recandosi da un dentista che non abbia pulito gli strumenti a dovere.

I sintomi sono solitamente a livello addominale, con nausea e vomito. Successivamente, la persona prende un colore giallastro, dovuto all’ittero. La vaccinazione è comunque consigliabile.

Vaiolo

È una malattia infettiva causata da un virus. Dopo un’incubazione di 10-14 giorni, si osservano febbre elevata, macchie rosse sparse sulla pelle, che però scompaiono quasi subito, subentrando una reazione cutanea che ricopre tutto il corpo, con chiazze rosse che poi si sollevano, si riempiono di liquido sieroso e infine di pus.

Entro una decina di giorni ha inizio l’essicazione delle pustole con formazione di croste che poi si staccano, lasciando sulla pelle piccole cicatrici che danno l’aspetto butterato alla persona colpita.

Il vaiolo è una malattia diffusa soprattutto in Africa. È estremamente contagioso, la trasmissione avviene con l’espettorato, le goccioline di saliva emesse con la tosse, il contenuto delle vescicole e delle pustole, le croste, perciò attraverso l’aria, gli oggetti venuti a contatto col malato, il materiale di medicazione.

Malaria

I sintomi della malaria sono caratterizzati da accessi febbrili con brividi intensi e terminano con sudorazione profusa. I malarici presentano ingrossamento della milza, cute di colorito giallastro.

L’incubazione varia da 10 a 30 giorni. La malaria è dovuta a un protozoo che si moltiplica nel sangue della persona infettata. Il protozoo della malaria viene inoculato dalla puntura di una particolare specie di zanzara, la zanzara anofele, la quale abbia in precedenza succhiato il sangue di un malarico.

La malaria si manifesta soltanto laddove esistono le condizioni ambientali necessarie per la vita dell’anofele: clima caldo e specchi d’acqua dolce e ferma, atti allo sviluppo delle uova e delle larve e quindi in special modo le paludi.

Le persone che si recheranno in zone malariche, specialmente in Africa e Asia, devono prendere farmaci antimalarici a scopo profilattico, cioè per impedire che i protozoi eventualmente inoculati dalle zanzare possano svilupparsi nel sangue.

 

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