Voci della Sanità 27 Aprile 2018 15:14

Parte la campagna FNOMCeO contro le bufale in tema di salute

L’iniziativa contro le bufale in tema di salute, promossa dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri è pronta e sarà presentata il 10 maggio. «Si tratta – spiega la FNOMCeO – della prima campagna di comunicazione “massiva” messa in atto sotto la presidenza di Filippo Anelli, che replica la felice esperienza realizzata, su […]

L’iniziativa contro le bufale in tema di salute, promossa dalla Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri è pronta e sarà presentata il 10 maggio.

«Si tratta – spiega la FNOMCeO – della prima campagna di comunicazione “massiva” messa in atto sotto la presidenza di Filippo Anelli, che replica la felice esperienza realizzata, su diverse tematiche, da alcuni Ordini provinciali e che consiste nell’applicare alla comunicazione della salute le tecniche e gli strumenti della comunicazione pubblicitaria».

Al centro della campagna ci saranno le “fake news” in medicina, a cui bisogna prestare attenzione perché possono mettere a serio rischio la salute dei cittadini. «Trentuno città – annuncia la FNOMCeO – saranno tappezzate con 4 diversi manifesti 6 metri per 3, con immagini che vengono preannunciate come shock, ma temperate da una dose di ironia».

«Abbiamo scelto una campagna shock perché vogliamo far comprendere i pericoli spesso sottovalutati cui il cittadino va incontro nel momento in cui si affida a fonti non autorevoli per decidere della propria salute. Gli Ordini dei medici sono garanti della Salute pubblica come bene per tutta la società ed hanno quindi il dovere di intervenire per informare e sensibilizzare i cittadini rispetto ad atteggiamenti che ne minano il benessere – spiega il Presidente Anelli -. Il medico deve tornare al centro della relazione che il paziente ha con la propria salute. Occorre ricostruire quel rapporto di fiducia medico-paziente che è stato fortemente indebolito dall’aziendalizzazione della Sanità» conclude.

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