Salute, benessere e prevenzione i consigli quotidiani per vivere meglio.

Prevenzione 29 Maggio 2018

Più ci si muove, meglio è: almeno 7mila passi al giorno. L’intervista all’esperto

Andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici. Ma anche solo camminare o, più semplicemente, fare le scale. L’importante è muoversi e stare all’aperto. Sono queste le indicazioni del dottor Marco Mettimano, Responsabile Centro Ipertensione del Policlinico Gemelli di Roma che ha spiegato a Sanità Informazione come l’attività fisica abbia effetti benefici sull’apparato cardiovascolare e […]

Immagine articolo

Andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e lavori domestici. Ma anche solo camminare o, più semplicemente, fare le scale. L’importante è muoversi e stare all’aperto. Sono queste le indicazioni del dottor Marco Mettimano, Responsabile Centro Ipertensione del Policlinico Gemelli di Roma che ha spiegato a Sanità Informazione come l’attività fisica abbia effetti benefici sull’apparato cardiovascolare e la sedentarietà sia un fattore di rischio. Per questo, il movimento è uno degli elementi più importanti per mantenersi in buona salute.

«L’attività fisica e il movimento sono alla base di quella che è la prevenzione cardiovascolare. Attività fisica che andrebbe svolta da tutti, giovani e adulti, cercando di modularla all’età. Camminare, correre, nuotare, giocare a tennis; più ci si muove meglio è, più si sta fermi peggio è. Oggi abbiamo a disposizione applicazioni non mediche che sono molto valide e di facile utilizzo: gli smartphone misurano con precisione assoluta il numero di chilometri, i piani ed i passi che facciamo durante la giornata. Sono un gioco, perché non sono applicazioni mediche, però rappresentano uno stimolo valido per quello che è il movimento. Se non si fanno i 10mila passi al giorno, già con seimila settemila passi ci sono i primi benefici e vantaggi. Ma l’importante è muoversi il più possibile: l’uomo è nato per muoversi e stare all’aperto e non per stare chiuso».

Qual è lo stile di vita corretto da seguire?

«Oltre l’attività fisica, la cosa più importante da fare è la modulazione dello stress. Ormai lo stress fa parte della vita quotidiana, se non può essere abolito va almeno ridotto; e poi ridurre il fumo, l’apporto di alcol e l’attività fisica. L’attività fisica abbassa indirettamente non soltanto la pressione ma modula anche i valori della glicemia, del colesterolo, dei trigliceridi. Per questo, più ci si muove meglio è».

Attività fisica da svolgere secondo le indicazioni degli specialisti?

«Attività fisica da svolgere secondo le indicazioni degli specialisti, è vero, ma per camminare a passo svelto non servono le indicazioni degli specialisti. Lo possiamo fare tutti, dovunque, a costo zero: basta un po’ di buona volontà e un paio di buone scarpe. L’indicazione è muoversi, muoversi, muoversi: cosa che noi facciamo sempre meno».

Perché le persone sono poco predisposte ai controlli medici: pigrizia o paura?

«È una questione complessa: da una parte c’è la pigrizia, da una parte c’è la paura, dall’altra la difficoltà del medico ad entrare nella vita personale del paziente. Prescrivere un farmaco è semplice e viene accettato dal paziente; modificare lo stile di vita è più complesso, significa andare a rompere un equilibrio privato e riservato. Il medico deve essere deciso ma non brusco. Non basta dire: “Non fumare! Muoviti!”. Bisogna lavorare per ottenere una certa empatia con il paziente».

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...