Giovani 23 Settembre 2016 09:50

Caos Test Medicina: Miur annulla una domanda. Gli studenti sul piede di guerra. Ora che succede?

Il quesito numero 16 troppo ambiguo, Ministero costretto ad assegnare un voto d’ufficio a tutti i partecipanti. Monta la rabbia dei candidati: «Graduatoria falsata». Associazioni universitarie e studi legali già in campo: in attesa delle graduatorie del 4 ottobre in arrivo migliaia di ricorsi.

Quesito annullato: voto d’ufficio (1.5) a tutti. Così il MIUR ha cercato di rimediare al nuovo “scivolone” sui test d’ammissione alle facoltà di Medicina e Chirurgia, considerando corrette tutte le risposte alla domanda numero 16. Confermate, dunque, le indiscrezioni del portale specializzato Skuola.net che aveva messo in evidenza come le varie opzioni proposte ai candidati potessero essere tutte valide anche in considerazione del fatto che la domanda, oscillando tra logica e statistica, potesse prestarsi a diverse interpretazioni.  Come spesso accade in queste situazioni, però, la toppa è stata considerata peggio del buco. Così il salomonico intervento del Ministero dell’Istruzione ha finito per sollevare un polverone con gli studenti e le loro associazioni di riferimento scatenati sui social e pronti a far scendere in campo gli studi legali, mettendo in dubbio la regolarità della prova. L’opinione diffusa è che questa decisione abbia di fatto «falsato» la graduatoria finale, attesa per il 4 ottobre. In molti sono pronti ad azioni legali, come lo sportello virtuale www.numerochiuso.info, contestando la violazione dei principi sanciti nello stesso Bando ministeriale in termini di «imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione». Non va sottovalutato che potrebbero essere richiesti anche risarcimenti in denaro.

L’impressione è che si stia riproponendo quanto accaduto 2 anni fa con i test per l’accesso alle Scuole di specializzazione in Medicina, quando una serie di errori nella formulazione delle domande provocò un’ondata di ricorsi ed una conseguente riammissione in sovrannumero dei candidati esclusi. Una storia che potrebbe ripetersi, ma con numeri mastodontici ed ingestibili: lo scorso 6 settembre si sono presentati circa 63mila aspiranti medici in un concorso che metteva in palio poco più di 9 mila posti. Ancora una volta i tribunali potrebbero, dunque, sferrare un duro colpo al sistema del Numero chiuso, fortemente contestato, a maggior ragione, in un momento in cui il blocco del turnover accentua le problematiche legate alla carenza di personale.

La domanda annullata va a sommarsi alle numerose irregolarità già segnalate “a caldo” dagli studenti che spaziano dall’utilizzo di smartphone ed altri device a violazione dell’anonimato, errori nella compilazione dell’anagrafica ma anche numerosi altri comportamenti scorretti (uso di cancelleria diversa da quella fornita, mancato rispetto dei tempi di consegna) a riprova di disparità di controlli da parte delle commissioni nei 38 Atenei di tutta Italia in cui si è svolto il test di ammissione.

Insomma, come già segnalato in precedenza, la valanga di ricorsi da parte degli studenti che non riusciranno, loro malgrado, a superare il test diventa sempre più probabile.

Articoli correlati
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Test Medicina, Consulcesi: «Con riforma “doppia” chance per entrare, ma non premia merito»
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Dare agli studenti la possibilità di ripetere il test di ingresso alla facoltà di Medina non è una riforma vera e propria. Il sistema di accesso è sempre lo stesso e non premia i meritevoli. Il ricorso continuerà a rimanere una possibilità concreta per tutti gli aspiranti medici esclusi ingiustamente»
Test Medicina: con ricorso iscrizione con riserva, per esclusi “ultima spiaggia”
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Negli ultimi 20 anni lo strumento del ricorso alla giustizia amministrativa ha permesso a decine di migliaia di studenti, esclusi ai test di selezione alla Facoltà di Medicina, di iscriversi ai corsi, di studiare, di fare gli esami e infine di laurearsi. L'esperienza indica che gli studenti entrati con il ricorso, forse anche perché più motivati, sono tra coloro che possono vantare un ottimo percorso accademico»
Test Medicina: 3 studenti su 4 “bocciati”, ma con il ricorso è possibile rientrare
Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di un gruppo di aspiranti medici, esclusi alla selezione iniziale, ammessi alla facoltà di Medicina con riserva. Grazie al sostegno degli avvocati di Consulcesi, ora sono a tutti gli effetti studenti di Medicina e potranno realizzare il sogno di indossare il camice bianco
Pierpaolo Sileri, bilancio di un governo con il sottosegretario alla Salute uscente
Con il sottosegretario alla Salute del governo Draghi Pierpaolo Sileri analizziamo il governo Draghi, quello che verrà e le armi per risolvere la carenza di medici e professionisti sanitari che ancora permane
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...