Covid-19, che fare se...? 30 Luglio 2018 09:41

Virus West Nile e Usutu, Ministero della Salute attiva Piano di sorveglianza e risposta 2018

Sono circa una decina i casi accertati di infezione da West Nile Virus in Veneto. Il Ministero della Salute ha emesso di recente una circolare con il ‘Piano di sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu – 2018‘. «Complessivamente in Italia, dal 2008 al 2017 sono stati notificati oltre 247 casi umani autoctoni […]

Sono circa una decina i casi accertati di infezione da West Nile Virus in Veneto. Il Ministero della Salute ha emesso di recente una circolare con il ‘Piano di sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu – 2018‘.

«Complessivamente in Italia, dal 2008 al 2017 sono stati notificati oltre 247 casi umani autoctoni di malattia neuro-invasiva da West Nile, da 9 Regioni (Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna) – si legge nel Piano – e 8 casi confermati importati. È stata inoltre segnalata la circolazione del WNV in zanzare, uccelli e cavalli sul territorio di 14 Regioni (Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Molise, Toscana, Basilicata, Lazio, Puglia, Calabria, Liguria) con 1.426 casi confermati di infezione nei cavalli. Nel 2017 sono stati notificati inoltre 4 casi nell’uomo confermati di infezione da virus Usutu da 2 Regioni (Lombardia e Lazio) in donatori di sangue, di cui solo 1 sintomatico. Il nuovo Piano introduce importanti aggiornamenti relativi principalmente alla sorveglianza entomologica».

Il virus West Nile è stato segnalato in Europa a partire dal 1958 ed è considerato il flavivirus più diffuso al mondo. Il meno noto virus Usutu, anch’esso un flavivirus, è invece stato osservato per la prima volta in Europa nel 1996, ed in Italia è stato segnalato sporadicamente in Emilia-Romagna. I due virus colpiscono soprattutto gli uccelli selvatici, sono entrambi trasmessi da zanzare (soprattutto Culex pipiens) e possono passare dalle popolazioni aviarie ai mammiferi, incluso l’uomo, in cui possono causare patologie neurologiche. Gli obiettivi del piano di sorveglianza e risposta sono quattro:

1) individuare il più precocemente possibile la circolazione virale sul territorio nazionale attraverso programmi di sorveglianza mirata riguardanti gli equidi, gli uccelli appartenenti a specie bersaglio, e gli insetti vettori per permettere una rapida valutazione del rischio finalizzata all’adozione di adeguate misure preventive in sanità pubblica.

2) Attuare in maniera tempestiva, efficace e coordinata le misure preventive necessarie per ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione all’uomo, tramite un efficiente scambio di informazioni tra tutti gli enti interessati.

3) Prevenire il rischio di trasmissione della malattia all’uomo sia attraverso le donazioni di sangue, emocomponenti, organi o tessuti sia attraverso la puntura delle zanzare con particolare attenzione durante il loro periodo di maggiore attività vettoriale.

4) Governare in maniera coordinata le eventuali emergenze epidemiche.

Articoli correlati
Dengue: il rilascio di zanzare portatrici del batterio Wolbachia ha ridotto l’incidenza in Colombia
Funzionale la strategia che prevede il rilascio di zanzare portatrici di Wolbachia, un batterio che impedisce all’insetto di trasmettere virus della Dengue. O almeno è stato così nelle tre città della Colombia, dove è stato testato con successo il nuovo approccio. Nei quartieri in cui le zanzare modificate con Wolbachia erano ben radicate, l’incidenza della Dengue è diminuita del 94-97%. A fare il punto è stata Katie Anders, epidemiologa presso il World Mosquito Program
Cani e gatti sono serbatoi di virus, da quello della rabbia al Sars-CoV-2
Gli animali da compagnia sono possibili veicoli di infezioni e malattie, ancora in gran parte sottovalutati. La dinamica dei rischi legati ai contatti tra esseri umani e animali domestici è in continua evoluzione, influenzata dai cambiamenti sociali e ambientali degli ultimi anni. A dirlo è un gruppo di ricercatori internazionale in uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine
Il clima influenza la diffusione delle malattie trasmesse dalle zanzare
Il clima ha un impatto importante sull'incidenza delle malattie trasmesse dalle zanzare. Quello locale influisce su scala annuale, quello globale invece ogni 2-4 anni. A scoprirlo è uno studio guidato da Bernard Cazelles dell’Institut de Biologie de l’Ecole Normale Superieure della Sorbonne. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances
Dai pappataci alle zecche, i consigli dei microbiologi per evitare rischi punture di insetto
Zanzare, zecche, pappataci possono trasmettere a noi e ad altri animali patogeni in grado di causare malattie fastidiose e potenzialmente gravi. L’Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli) ricorda i rischi e le indicazioni per difendersi, a casa e in vacanza. Nel caso di viaggi all’estero, soprattutto verso destinazioni tropicali, la prima precauzione è quella di rivolgersi, […]
di Redazione
Cambiamenti climatici possono «resuscitare» virus «zombie» e scatenare nuove epidemie
Sono stati trovati nella lana di mammut, nelle mummie siberiane, nei lupi preistorici e nei polmoni di una vittima dell'influenza ritrovata sepolta nel permafrost dell'Alaska. I virus «zombie» rischiano di «resuscitare» a causa degli effetti dei cambiamenti climatici e dare il via a nuove epidemie o pandemie
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...